RIAPERTURA SCUOLE: QUANTITA' E COMPLESSITA' PROBLEMI, GESTIONE INADEGUATA

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Pubblicato Lunedì, 17 Agosto 2020 17:22

Sull'imminente riapertura delle scuole a settembre prossimo Lena Gissi, segretario generale Cisl Scuola precisa in conclusione di un suo comunicato odierno “Abbiamo chiesto al ministro dell'Istruzione (Lucia Azzolina, ndr) un incontro urgente per conoscere in modo più esauriente e approfondito i dati dei monitoraggi e le richieste delle scuole". Precisa, "ma non abbiamo ancora avuto alcuna risposta. Serve il massimo coinvolgimento su una partita così complessa e difficile, la ripresa delle attività scolastiche in presenza non può essere gestita come una realtà a sé stante e nel chiuso delle stanze ministeriali”.
A meno 27 giorni dall'annunciata apertura, e a meno 20 giorni in Lombardia - “L’incertezza sul futuro dell’apertura della scuola sulle ali del vedremo, valuteremo, decideremo.  Mancava un consistente piano d’azione e lo sapevamo un po’ tutti. Purtroppo non c’è neppure un piano B. In compenso siamo al sesto o settimo monitoraggio e in ogni rilevazione si sollecita attenzione e gestione oculata delle risorse perché la Corte dei Conti e il MEF sono in agguato”.
Non nasconde la sua preoccupazione Lena Gissi. “I numeri degli investimenti scanditi in ogni intervista sono in realtà del tutto insufficienti. I fondi ripartiti fra gli Uffici Regionali col decreto interministeriale del 10 agosto, poco meno di 1 miliardo di euro, non garantiscono enormi margini di intervento”.
Come è noto, alle regioni non è stato infatti assegnato un numero precisamente individuato di posti, ma fondi che saranno gli stessi uffici a utilizzare per eventuali assunzioni in base al fabbisogno.
La CISL Scuola ha tentato qualche simulazione (vedi tabella allegata) sull’uso delle risorse distribuite agli Uffici Scolastici e, da lì, appare evidente il quadro insufficiente che ne deriva.
Assumendo a riferimento i costi pro-capite indicati nello stesso decreto interministeriale, qualora le si utilizzasse per assumere 10.000 collaboratori scolastici (che su 8.200 istituzioni scolastiche equivalgono in media a 1,2 posti in più per ogni istituto), con quelle residue si potrebbero reclutare meno di 31.000 insegnanti, limitandosi oltretutto a quelli appartenenti al profilo con retribuzione minore (infanzia e primaria). Da distribuire fra oltre 170.000 sezioni e classi. “Serve chiarezza, quanto prima, su quali e quante ulteriori risorse aggiuntive potranno arrivare dal decreto agosto, le scuole devono sapere per tempo di quali margini operativi potranno disporre”.
A completare un quadro di notevole incertezza sulle condizioni in cui potranno riprendere le attività scolastiche, c’è anche la questione delle graduatorie per le supplenze, 750.000 domande da verificare, tutt’altro che scontato che lo si riesca a fare senza problemi con così poco tempo a disposizione. In un contesto del genere i dirigenti scolastici rischiano seriamente di essere le vittime sacrificali di una gestione che si sta rivelando sempre più inadeguata rispetto alla quantità e alla complessità dei problemi da affrontare e risolvere.

- La tabella di simulazione CISL Scuola